1988 : Les Grandes Aventurières
Parigi, Vernal/Philippe Lebaud, 234 pagine.
Per molto tempo il termine “avventuriera” è stato riservato a quelle che venivano chiamate demi-mondine, cioè a quelle che, considerando il matrimonio un affare all’ingrosso, sceglievano il commercio al dettaglio per sfuggire a un destino di sottomissione e riproduzione e per prendere il controllo del proprio destino.
Non è questo il tipo di donna avventurosa di cui stiamo parlando. Françoise ci offre una dozzina di ritratti di donne che, combattendo e lottando sia in terra che in mare, si sono costruite un nome e un destino politico o militare. Altre ancora, un destino spirituale. Alcune di queste donne sono state oggetto di libri a sé stanti nell’opera di Françoise, come Isabelle Eberhardt (La Couronne de sable) e Antoinette Lix (L’Amazone sombre).
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