1979 : On vous appelait terroristes

Yverdon, Kesselring, 389 pagine.

Libro iniziato dopo la morte in carcere di Ulrike Meinhof, On vous appelait terroristes offre una biografia parziale, romanzata e polifonica dei protagonisti della Rote Armee Fraktion tedesca. Ogni capitolo si concentra sull’esperienza che ognuno di loro ha avuto (alla morte di Katrina, Ulrike Meinhof) del movimento, della sua creazione e dei primi attentati. Françoise d’Eaubonne mette qui in scena la spirale fatale della controviolenza. Mostra come questi giovani attivisti, vicini alla nonviolenza all’inizio del romanzo, giungono gradualmente alla convinzione che la violenza armata sia l’unica risorsa efficace che gli rimane per combattere i crimini di stato.

On vous appelait terroristes è un titolo di denuncia: i “guerriglieri urbani” non sono, secondo d’Eaubonne, “terroristi”, ma militanti della “controviolenza”. (Aurore)

1979 : Moi, Kristine, reine de Suède

Encre, collection Mémoire des Femmes, 273 pagine. (Riedizione, versione originale pubblicata con il titolo: Je m’appelle Kristine, 1959).

Leggendo il romanzo di Françoise, non può che tornare alla mente Les Mémoires d’Hadrien, l’opera monumentale di Marguerite Yourcenar, apparsa 7 anni prima. E non saranno certo gli indizi trasparenti che ha lasciato a invalidare questa osservazione. Si potrebbe pensare a un’imitazione stilistica, volendosi soffermare su ciò che queste due grandi autrici hanno condiviso: una vera conoscenza dei greci e dei latini.

Conoscenza che Françoise mette al servizio del suo scopo che, sempre, sarà quello di affermare: Donne ! Siate fiere di esserlo! È grazie a questa affermazione che sono stato portato, del tutto naturalmente, dalle letture della mia infanzia a considerare la possibilità che un eroe epico potrebbe anche essere un’eroina.

Con Kristine de Suède, Françoise dipinge una figura storica al culmine della sua potenza. Amica e corrispondente delle più grandi personalità intellettuali e scientifiche del suo secolo, fulcro del Trattato di Vestfalia, avventurosa e combattiva, diplomatica e pacificatrice, la regina Cristina fu senza dubbio una delle figure più importanti dell’Europa del suo tempo. (Vincent)

1978 : Contre-violence ou la Résistance à l’État

Parigi, Éditions tierce, 96 pagine.

Contre-violence è un’opera eclettica e veloce che combina poesie, testi politici, articoli pubblicati in riviste femministe, lettere aperte, collage di giornali, volantini, ecc. In questo saggio, Françoise d’Eaubonne rifiuta di condannare a priori l’uso della violenza per motivi morali, il che le permette di considerare l’ampio spettro della violenza e le sue conseguenze senza dogmatismi.

Non conclude con una posizione di compromesso, fedele a se stessa, ma invoca il rispetto reciproco per le scelte tattiche e strategiche. Avendo sperimentato e messo in atto atti di controviolenza, e conoscendone il costo, è spinta da una preoccupazione etica per l’uso della violenza. Favorevole a una controviolenza che non aggredisca i vivi, vigila anche sulla violenza contenuta, affinché questa non si trasformi mai in vendetta, sfogo individuale, godimento e, in fine, presa di potere; affinché “il potere delle donne diventi non potere”, sempre al servizio della diversità e del molteplice. (Pauline)

1978 : Écologie/Féminisme – Révolution ou mutation ?

Parigi, A.T.P., 224 pagine.

Écologie/féminisme : révolution ou mutation ? riprende le principali tesi ecofemministe che Françoise d’Eaubonne ha sviluppato dall’inizio degli anni ’70, per portarle a un punto di incandescenza in questo libro dal tono largamente profetico e apocalittico. Esprime la sua convinzione che sia inutile continuare a pensare al futuro alla luce di analisi politiche erose: l’immaginario rivoluzionario ha mostrato i suoi difetti, dalla storia della Rivoluzione francese a quella del socialismo. Dopo il 1972, afferma che dobbiamo passare a un immaginario mutazionale: deve cambiare tutto. Poiché il patriarcato è, secondo lei, la prima causa storica di tutte le disfunzioni sociali e ambientali, l’ideologia “maschile” è un’ideologia sfruttatrice e devastatrice, il femminismo e la lotta ecologica rappresentano gli ultimi baluardi contro l’apocalisse ambientale che si sta preparando. (Aurore)

riemesso sotto :
– D’EAUBONNE, Françoise. Écologie et Féminisme : révolution ou mutation ?. Libre & Solidaire, maggio 2018, 236 pagine.