Parigi, Des Femmes–Antoinette Fouque, 650 pagine.
1978.
Contrairement à beaucoup de lectrices et lecteurs bien plus lucides que moi, ce roman, à sa sortie, me passe au-dessus de la tête ; je m’attendais à quelque chose d’aussi charmant que Le Satellite de l’Amande et suis décontenancé. Avec ma lenteur d’esprit habituelle (pour reprendre une expression que Françoise avait employée avec fausse modestie envers elle-même), il m’aura fallu attendre 2022 et cette réédition par Des Femmes-Antoinette Fouque pour découvrir ce que je considère dorénavant être un véritable chef d’œuvre. Mi resta un piccolo rimpianto: quello di non aver potuto raccontare a Françoise il mio straripante entusiasmo. (Alain)
Les Bergères de l’Apocalypse è l’opera principale della Trilogia di Losange, che comprende anche Le Satellite de l’Amande e Un bonheur viril, oltre a vari racconti. La maestria di Françoise nella rappresentazione pittorica di scene intense è qui di un’intensità oscura che non ha nulla da invidiare al Manifesto SCUM di Valérie Solanas o a Baise-moi di Virginie Despentes.
Les Bergères è uno dei 17 titoli che l’autrice pubblicò tra il 1974 e il 1979, mentre conduceva una vita di attivismo costellata da numerose imprese d’armi. Scritto tutto d’un fiato, con poche correzioni, l’autrice lo descrive come “… modestamente, un’epopea, che ho scritto per sfogarmi… perché mi porto dietro un sacco di fantasie, e ho pensato che sarebbe stato bene divertirsi un po‘”.
Quattro anni prima, nel 1974, in preda a un’ansia ecologica tanto più innominata in quanto praticamente l’unica a sperimentarla, Françoise aveva creato il neologismo ecofemminismo e ne aveva concettualizzato il significato. Nonostante i suoi sforzi, il termine non è stato accettato in Francia. Inoltre, nel 1976, la morte di Ulrike Meinhoff, trovata impiccata nella sua cella, le causò uno strazio. Les Bergères de l’Apocalypse è, credo, una risposta a tutto questo.
Il messaggio si può riassumere così: le donne, ribellandosi “non tanto per il torto subito, ma per il torto subito dal pianeta e dalla vita stessa”, iniziano una guerra planetaria totale contro gli uomini che porterà alla loro scomparsa.
Una sequenza in un programma letterario mostra chiaramente come il libro fu accolto all’epoca. Anche se gli scambi sono sommessi, l’UFO di Françoise fa paura in un mondo gelido e in gran parte ignaro della violenza sulle donne, quando non si tratta semplicemente di massacri, come dimostra oggi la lenta presa di coscienza globale.
Per illustrare questa saga allucinante, non ci serviva altro che la grande e bellissima voce di Mathilde in una delle sue canzoni più toccanti. Françoise sarebbe stata una sua fan. (Vincent)