1978 : Contre-violence ou la Résistance à l’État

Parigi, Éditions tierce, 96 pagine.

Contre-violence è un’opera eclettica e veloce che combina poesie, testi politici, articoli pubblicati in riviste femministe, lettere aperte, collage di giornali, volantini, ecc. In questo saggio, Françoise d’Eaubonne rifiuta di condannare a priori l’uso della violenza per motivi morali, il che le permette di considerare l’ampio spettro della violenza e le sue conseguenze senza dogmatismi.

Non conclude con una posizione di compromesso, fedele a se stessa, ma invoca il rispetto reciproco per le scelte tattiche e strategiche. Avendo sperimentato e messo in atto atti di controviolenza, e conoscendone il costo, è spinta da una preoccupazione etica per l’uso della violenza. Favorevole a una controviolenza che non aggredisca i vivi, vigila anche sulla violenza contenuta, affinché questa non si trasformi mai in vendetta, sfogo individuale, godimento e, in fine, presa di potere; affinché “il potere delle donne diventi non potere”, sempre al servizio della diversità e del molteplice. (Pauline)

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