1985 : Louise Michel la Canaque

Parigi, Encre, 238 pagine.

1873. Louise Michel, condannata alla deportazione, arriva in Nuova Caledonia dove resterà per sette anni. Su quest’isola non ancora conquistata militarmente, la sua forza d’animo le permetterà di trovare grandi gioie nella natura rigogliosa e soprattutto tra il popolo Kanak, che sarà l’unica a sostenere nel 1878 quando gli ex comunardi si alleano con i carcerieri per un’impresa di sterminio. Louise, sotto la penna di Françoise, trova una vita degna della donna eccezionale che è stata. (Vincent)

1983 : L’Amazone sombre, vie d’Antoinette Lix

Parigi, Encre, 309 pagine.

Figlia di un oste alsaziano e di un ex granatiere napoleonico, Antoinette Lix (1839-1909) ebbe un’educazione non convenzionale, con addestramento a cavallo e alle armi. Partecipò all’insurrezione polacca contro gli occupanti russi e poi, tornata in Francia, cercò invano di entrare nell’esercito regolare, in un’epoca in cui era fuori discussione che una donna potesse entrare negli eserciti come combattente. Si unì quindi al Corpo dei Francesi di Lamarche, dove guidò i suoi uomini nella difesa dei Vosgi contro i tedeschi durante la guerra del 1870. In riconoscimento del suo impegno e delle sue imprese d’armi, le fu conferita una Spada d’Onore, oggi esposta al Museo dell’esercito.

Un destino straordinario, degno della penna di Françoise e del suo senso dell’epica.

1983 : À la limite des ténèbres

Parigi, Encre, 278 pagine.

“Sono un assassino. Più che un assassino: un demone, un animale feroce, un essere che trae la sua vita solo dal sangue degli altri, come i vampiri… Ho ucciso ventisette persone, la maggior parte donne; sempre al buio, al crepuscolo”. Queste sono le parole dell’eroe condannato di uno dei più incredibili gialli degli annali del crimine.

Françoise d’Eaubonne si è sforzata di dipingere l’intima tragedia di questo personaggio schizofrenico, l’evoluzione tra genio e follia delle forze oscure del disordine mentale. Finirà per esaurire la propria violenza e diventare, amaramente, spettatore del suo delirio.

(quarta di copertina)