1990 : Le Scandale d’une disparition – Vie et œuvre du pasteur Doucé

Parigi, Libre Arbitre, 116 pagine.

Prefazione di Gilles Perrault.

Battista protestante, il pastore Doucé aveva fondato, nel 1976, il Centro di Cristo Liberatore (CCL) a Parigi, uno spazio di accoglienza e di parola per i credenti delle minoranze sessuali e di genere. Dopo la misteriosa scomparsa del parroco nel luglio 1990, Françoise ha partecipato con Gilles Perrault alla creazione di un Comitato per chiedere la verità su questa vicenda. Il pastore verrà ritrovato assassinato pochi mesi dopo. (Alain)

1988 : Les Grandes Aventurières

Parigi, Vernal/Philippe Lebaud, 234 pagine.

Per molto tempo il termine “avventuriera” è stato riservato a quelle che venivano chiamate demi-mondine, cioè a quelle che, considerando il matrimonio un affare all’ingrosso, sceglievano il commercio al dettaglio per sfuggire a un destino di sottomissione e riproduzione e per prendere il controllo del proprio destino.

Non è questo il tipo di donna avventurosa di cui stiamo parlando. Françoise ci offre una dozzina di ritratti di donne che, combattendo e lottando sia in terra che in mare, si sono costruite un nome e un destino politico o militare. Altre ancora, un destino spirituale. Alcune di queste donne sono state oggetto di libri a sé stanti nell’opera di Françoise, come Isabelle Eberhardt (La Couronne de sable) e Antoinette Lix (L’Amazone sombre).
Tradotto con DeepL.com (versione gratuita)

1986 : Une femme nommée Castor – Mon amie Simone de Beauvoir

Parigi, Encre, 366 pagine.

Sconvolta dalla scomparsa di Simone de Beauvoir nel 1986, Françoise ha voluto, in questo libro, presentarci colei il cui testo Il secondo sesso l’aveva tanto segnata. L’amicizia che le univa, l’opera letteraria di de Beauvoir e il suo rapporto intimo con Sartre, così come i pochi disaccordi teorici che le due autrici hanno avuto sono affrontati con delicatezza. (Alain)

Da L’Indicateur du réseau, parte ancora inedita:

Fu durante il periodo turbolento dei vari movimenti di “pace in Algeria” (…) che entrai, per la prima volta, in Simone de Beauvoir. Conosco e frequento dal 1947 l’autrice di Il secondo sesso, ma l’ho persa di vista abbastanza a lungo; lei racconterà delle nostre riunioni in La Force de l’âge.