1961 : Les Fiancés du Puits-Doré

Hachette, coll. Bibliothèque verte n°185, 187 pagine.

Accanto a Don Chisciotte e Cyrano de Bergerac, il bandito d’onore Mandrin Belle-Humeur ha il suo posto nel pantheon di Françoise. Gli dedicò anche un libro nel 1957. Il nostro Robin Hood francese condivide qui le luci della ribalta con una ragazzina di 11 anni che dimostra doti di audacia, coraggio e impegno “non previste da persone del suo sesso”, per parafrasare un motivo settecentesco.

Questo romanzo della Bibliothèque Verte, scritto molto meglio del resto della raccolta per quanto ricordo, è in linea con gli altri libri per bambini di Françoise: descrizioni colorite e meticolose, contesto storico realistico, avventure e colpi di scena in tutti i capitoli. Un libro adatto a instillare il gusto per la letteratura. (Vincent)

1960 : Planète sans adieu

Parigi, Arthème Fayard, 26 pagine.

Pagine 23-46 di un’opera collettiva. Racconto di fantascienza: viaggio nel tempo, un’eroina e un divertente gioco di fantasia sull’influenza delle glaciazioni sullo sviluppo della specie Homo.

Se il testo è di poca importanza, il tocco di Françoise è evidente. E per lei, questo potrebbe essere stato un gioco di scrittura rilassante, una ricreazione per il suo lavoro approfondito di quegli anni. (Vincent)

1959 : Le Gabier de Surcouf

Bruxelles, Éditions Brepols (Bruxelles), 138 pagine.

Questo libro per i giovani avrebbe trovato il suo giusto posto nella serie Bibliothèque Verte. La storia si svolge nell’Île de France, che diventerà l’Île Mauritius. Vi troviamo un famoso corsaro, un giovane rematore, una giovane filosofa e altri personaggi, tra cui un certo signor Piston, incarnazione di uno degli antenati di Françoise.

Attaccata alle sue radici bretoni e marittime, l’autrice avrebbe adorato la canzone di Michel Tonnerre in questa bellissima interpretazione di Thalie (che ocnosce e apprezza il lavoro di Françoise). Ringrazio lei e gli eredi di Michel per avermi permesso di inserirla qui. (Vincent)