1960 : Planète sans adieu

Parigi, Arthème Fayard, 26 pagine.

Pagine 23-46 di un’opera collettiva. Racconto di fantascienza: viaggio nel tempo, un’eroina e un divertente gioco di fantasia sull’influenza delle glaciazioni sullo sviluppo della specie Homo.

Se il testo è di poca importanza, il tocco di Françoise è evidente. E per lei, questo potrebbe essere stato un gioco di scrittura rilassante, una ricreazione per il suo lavoro approfondito di quegli anni. (Vincent)

1954 : La Hollandaise volante

Diffuso da Radio-Lille.

Probabilmente perso, quindi possiamo solo speculare su questo Hollandaise volante.

Le Hollandais volant è l’archetipo delle navi fantasma, protagonista di racconti e leggende tramandate per generazioni tra i naviganti. Rappresenta il fatale presagio da non incrociare sulla propria rotta, perché è una barca il cui equipaggio è stato maledetto e condannato a vagare sulle onde per l’eternità.

È quindi sicuramente un racconto marittimo quello che Françoise ha proposto, come ha fatto 4 anni dopo con Le Gabier de Surcouf. Da notare che l’olandese è diventato una olandese, ed è una scommessa sicura ipotizzare che sia diventata capitano di un vascello pirata o corsaro; è anche del tutto possibile che l’intero equipaggio fosse di sesso femminile. Maledizione per gli uomini che hanno attraversato il loro cammino! (Vincent)