Non so cosa penserebbe Françoise d’Eaubonne di tutto questo,
probabilmente ne sarebbe nauseata e insieme infiammata, forte della convinzione che sì, aveva proprio ragione.
La sua analisi si è dimostrata giusta da molti punti di vista e sta a noi capire cosa fare delle sue intuizioni, come elaborarle e adattarle a un presente che non è più il suo e che ha fatto alcuni passi avanti e molti indietro […].
Per tutte queste e molte altre ragioni sono convinta che sia utile rileggere i tanti testi che questa pioniera ci ha regalato e che per troppo tempo abbiamo ignorato.La sua analisi si è dimostrata giusta da molti punti di vista e sta a noi capire cosa fare delle sue intuizioni, come elaborarle e adattarle a un presente che non è più il suo e che ha fatto alcuni passi avanti e molti indietro. Chiedendoci poi qualche volta, lungo il nostro percorso di teoriche, ricercatrici, attiviste, persone: “Cosa ne avrebbe pensato Françoice d’Eaubonne?”. […]
Estratto dalla prefazione all’edizione italiana di Le féminisme ou la mort di Sara Marchesi
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