È un 20 aprile soleggiato. I due paninari, che indossano con orgoglio grandi poster di Françoise, si preparano ad andare a distribuire volantini per le strade di Milano per pubblicizzare la proiezione in prima serata del film di Manon Aubel, con sottotitoli in italiano, di Chama e Anna, che sono anche membri di questo Spazi di libertà, lo spazio di libertà che è Françoise. dojo Yume
Lo Yume Dojo, come tutti i dojo europei della Scuola Itsuo Tsuda fondato 40 anni fa, è uno spazio autogestito, anarchico e femminista in cui, senza fare illazioni, impariamo quotidianamente e con la pratica a organizzarci collettivamente, ad aiutarci e a lavorare insieme, come anticipazione di una società capace di riprodurre le proprie condizioni di esistenza, cosa che la nostra evidentemente non sa fare.
Ma ripercorriamo questa grande serata, che ha visto anche la pubblicazione in italiano di Sexocide des Sorcières, oltre alla già avvenuta traduzione di Le Féminisme ou la Mort. Prospero Editore, rappresentato dalla sua direttrice di collana Sara Marchesi (a noi ben nota, come si dice in un mondo non nostro) ha venduto tutti i libri portati per l’occasione a un pubblico molto interessato.
Uno dei momenti più belli per me è stato quando una delle donne che hanno fondato quello che è diventato lo Yume Dojo, più di 40 anni fa, è venuta a trovarmi e, tra gli 80 e i 90 anni, ha promesso di non smettere mai di combattere. Sono state fatte delle promesse, se ce ne fosse bisogno. (tradotto con DeepL)
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