Parigi, Calmann-Lévy, 1962, 158 pagine.
Françoise ha visto in Flaubert il primo degli scrittori borghesi (con tempo e denaro) ad aver introdotto quello che considera il valore principale della sua classe in letteratura: il tempo è denaro (time is money).
Pur non dimenticando la sua misoginia e le pagine atroci che scrisse contro la sconfitta della Comune di Parigi, gli riconosce il merito di aver dedicato il suo tempo a cercare di staccarsi dal pensiero mediocre del suo tempo e della sua classe (se ci sia riuscito o meno è un’altra storia, n.d.r.), e lo distingue dai suoi contemporanei per il suo rifiuto epidermico del mondo (a differenza di Sand, Balzac, Stendhal…).
Françoise, flaubertiana? Certamente no. Ma ne riconosce i meriti letterari e lo considera un interessante caso da manuale. (Vincent)